Il 27/05/2011, immediatamente dopo le elezioni amministrative, nella Sala Consiliare del Comune di Soveria Mannelli, nasceva la RETE DEI 24 SINDACI DEL COMPRENSORIO DEL REVENTINO che, per la prima volta, scendono in campo mettendoci la FACCIA e la FASCIA TRICOLORE, a difesa dell’irrinunciabile Presidio di buona sanità che serve un Comprensorio montano di 40.000 cittadini residenti.


I FATTI DAL 2011 AL 2015



Ripercorriamo ciò che è stato fatto dall’Amministrazione Comunale, in rappresentanza di una rete di 24 sindaci del Comprensorio del Reventino: Bianchi, Carlopoli, Cicala, Colosimi, Conflenti, Decollatura, Falerna, Gimigliano, Gizzeria, Martirano, Martirano Lombardo, Miglierina, Motta S. Lucia, Nocera Terinese, Panettieri, Pedivigliano, Platania, Taverna, Tiriolo, San Pietro Apostolo, Serrastretta, Scigliano, Soveria Mannelli, Sorbo San Basile.

Tutti insieme abbiamo portato avanti coralmente delle importanti iniziative, nessuno è stato in silenzio, e tutto ciò che il Sindaco di Soveria Mannelli ha portato avanti lo ha fatto a nome di tutti i Sindaci e non per sterile campanilismo, per i cittadini di tutto il Comprensorio del Reventino.

IL LIVELLO DI ATTENZIONE È STATO MANTENUTO ALTISSIMO ai vertici Istituzionali per sostenere le istanze dei 24 volte ad ottenere un deroga al Piano di Rientro che potesse valorizzare gli ospedali di zona montana.

È stato fatto un importante lavoro di COORDINAMENTO DEL COMPRENSORIO, iniziative di supporto alle mozioni dei comitati civici, incontri con i vertici aziendali dell’ASP di Catanzaro, con i vertici istituzionali regionali.

È stato avviato un dialogo con le ORGANIZZAZIONI SINDACALI per monitorare il disagio dei lavoratori.

Sono state assunte posizioni ufficiali rispetto all’ATTO AZIENDALE.

Con i 24 Sindaci è stato redatto un documento tecnico a firma congiunta, individuato come ISTANZA PER LA SALVAGUARDIA DEGLI OSPEDALI DI ZONA MONTANA, basato sulle delibere del Consiglio Comunale di Soveria Mannelli nn. 31/2010 e 30/2011, rimesso al Governatore Scopelliti in occasione del primo Consiglio Regionale sulla sanità calabrese del 2/12/2011, alla presenza dei 24 recatisi a Reggio Calabria per presenziare solennemente, con i gonfaloni cittadini ed i vigili urbani, alla seduta consiliare.

Sono stati promossi vari incontri con il Sindaco di Lamezia Terme, i Sindaci del Reventino e quelli del Lametino, nonché i comitati civici, pretendendo ed ottenendo la SCESA IN CAMPO DELLA CITTÀ DI LAMEZIA TERME A SUPPORTO DELLE ISTANZE DEL REVENTINO.

Con una delegazione dei 24 sindaci ci siamo recati a Roma dal Presidente della COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUGLI ERRORI E DISAVANZI IN CAMPO SANITARIO, presso l’Ufficio di Presidenza, alla presenza di una deputazione calabrese che componeva la Commissione d’inchiesta.

Si incontrava il DIRETTORE GENERALE dell’Asp di CZ in merito alla mancata convocazione della Conferenza dei Sindaci della Provincia di Catanzaro per discutere l’attuazione del Piano di Rientro.

Si è portato all’attenzione dei sindaci del Comprensorio l’esame dell’ATTO AZIENDALE, per assumere le più opportune determinazioni in maniera condivisa e concertata.

È stata avviata una importante azione propulsiva per l’ATTUAZIONE DI QUANTO PREVISTO DAL D.LGS. 502/92 in merito all’organizzazione delle ASP, questo purtroppo incontrando la malcelata resistenza, di fatto, da parte del sindaco della città capoluogo di provincia.

La rete dei 24 Sindaci otteneva un SECONDO INCONTRO CON IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DI INCHIESTA SUGLI ERRORI E DISAVANZI SANITARI, a Lamezia Terme, ottenendo una DETERMINAZIONE dello stesso Presidente nei confronti del Commissario ad acta Scopelliti, che lo invitava a rivedere i programmi relativi al futuro dell’O.C. di Soveria Mannelli.

Il documento veniva rimesso al TAVOLO TECNICO MASSICCI-PALUMBO, si invitava il Commissario Scopelliti a trasmettere una relazione sullo stato di attuazione del Piano di Rientro sulla cui base concertare una sua audizione in Commissione di inchiesta, adempimento rimasto tuttavia disatteso.

Venivano contattati in diverse occasioni i Sindaci dei comuni sede degli ospedali di zona montana Acri, Serra S. Bruno, S. Giovanni in Fiore, per stimolare un momento di confronto politico scevro da strumentalizzazioni di ogni genere e si partecipava ad un INCONTRO TEMATICO DI APPROFONDIMENTO proprio a San Giovanni in Fiore.

Tale lungo excursus di iniziative consentiva di smascherare il disimpegno della politica regionale sulla gestione degli ospedali di montagna e sul riassetto dell’offerta sanitaria nelle zone interne, proprio nel momento storico in cui veniva adottato, da parte del Governatore della Calabria in qualità di Commissario ad acta, il Decreto nr.18/2010, meglio noto alle cronache come Decreto Scopelliti o Piano di Rientro, che falcidiava l’ospedale di Soveria Mannelli costringendolo a subire una profonda riconversione.

Trasformandolo in quello in cui è ridotto oggi.

Il potere decisionale in quel momento era in mano al Governatore con il controllo dei Tavoli tecnici Palumbo e Massicci e della Guardia di Finanza.

In quel contesto, ad esempio, l’ospedale di zona montana di Acri, per essere salvato, per il diretto interessamento dell’assessore regionale Trematerra, veniva direttamente collegato all’ospedale di Castrovillari per tutelarlo trasformandolo in SPOKE, mentre i 24 sindaci del Reventino non venivano neanche ricevuti dai politici regionali.

Non vedendo altre possibilità e non ricevendo alcun sostegno da parte dei rappresentanti politici regionali, l’Amministrazione Comunale si è allora determinata nel senso di RICORRERE AL TAR CALABRIA, al fine di ottenere l’annullamento di quelli che erano gli ultimi provvedimenti adottati dal Commissario ad acta e con essi la parte del Piano di Rientro riguardante la configurazione degli ospedali di zona montana, affidando l’incarico al prof. Avv. Ettore Jorio, docente di diritto sanitario dell’UNICAL, che lo ha assunto al prezzo simbolico di 1 euro.

Con riferimento a tale importantissima iniziativa giudiziaria, che rappresenta il culmine dell’attività amministrativa a sostegno e salvaguardia dell’ospedale cittadino, vanno fatte alcune precisazioni.

Si tratta di una iniziativa adottata anche da altri comuni interessati dalla chiusura di piccoli ospedali periferici interessati da profondi processi di riconversione che li avevano svuotati di funzioni e servizi a carattere ospedaliero.

Recentemente il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dai comuni di Trebisacce e Praia a Mare, contro la chiusura dell’ospedale, bocciando la decisione a suo tempo assunta dall’ex Governatore Scopelliti.

È evidente che tali decisioni comportano la necessità di rivedere completamente sia l’impianto del Decreto nr. 18/2010, sia l’adeguamento formalizzato nel mese di aprile dal neo Commissario Scura.

È proprio in questa direzione che si rivolgono le autorevoli affermazioni del Presidente Oliverio, il quale sta da tempo ormai sostenendo una chiara e decisa linea politica a favore dei territori, contraria all’operato di Scura, chiedendogli di rimodulare l’offerta sanitaria partendo dal confronto con i cittadini e con i territori.

La riorganizzazione della rete ospedaliera deve avvenire partendo da un serrato confronto con le Comunità locali, è questa la linea dell’Amministrazione Comunale, è questa la linea del Comprensorio e della rete dei 24 Sindaci schierati a difesa dell’ospedale di Soveria Mannelli.

Questa è la linea sposata dal Presidente Oliverio e dalla Giunta Regionale che costituisce una sostanziale inversione di tendenza.

Sul fronte del contenzioso che riguarda l’ospedale cittadino sono stati impugnati degli atti collegati al decreto nr. 18 e non il decreto 18, perché semmai tale ricorso si sarebbe dovuto fare nel 2010, quando vi erano i termini di legge per farlo.

Ma ritornando al novero delle iniziative che hanno fin qui caratterizzato l’azione amministrativa, va anche citata la missiva rivolta a tutti i comuni calabresi ed in particolare a quelli interessati dai disagi sanitari e dall’attuazione del Piano di Rientro, per stimolare l’attivismo dei primi cittadini della regione, affinché si attivi una RETE PER LA TUTELA DEI DIRITTI SOCIALI dei cittadini rappresentati.

Cosa è stato fatto dall’Amministrazione Comunale subito dopo la pubblicazione dei Decreti del Commissario ad acta Scura nn. 9 e 14 del 2015:

in accordo con il gruppo consiliare “UNITI PER SOVERIA”, è stato immediatamente richiesto, con una nota rimessa al Presidente della Conferenza Provinciale dei Sindaci, ai membri del Comitato di Rappresentanza, i Sindaci di Lamezia Terme, Chiaravalle e Soverato, al Commissario Straordinario dell’ASP di CZ, dr. Perri, e per conoscenza al Presidente della Regione, al Presidente del Consiglio Regionale, una FORMALE RICHIESTA DI CONVOCAZIONE DEL COMITATO DI RAPPRESENTANZA, prima e della CONFERENZA DEGLI 80 SINDACI DELLA PROVINCIA DI CATANZARO, poi, diretta ad esaminare i contenuti dei decreti ed aperta a consulenti esterni per poter formulare una proposta tecnica in deroga al decreto Scopelliti e che tenga conto del vigente quadro normativo, con specifico riferimento alla riorganizzazione degli ospedali di zona montana.

È stata indetta una RIUNIONE DEI CAPIGRUPPO CONSILIARI per concordare le determinazioni da assumere in Consiglio ed è stato convocato e celebrato un CONSIGLIO COMUNALE STRAORDIARIO ED URGENTE, il 29 aprile 2015, nel quale, all’esito di una discussione di circa 3 ore e mezza, abbiamo individuato, insieme alla minoranza, le criticità che in linea generale riguardano l’ospedale cittadino ed è stato dato all’unanimità, mandato al Sindaco per redigere un documento tecnico contenente la nostra proposta derogatoria, da sottoporre al vaglio dei Consigli Comunali degli altri comuni e poi del Presidente della Regione, per poterla inoltrare all’attenzione del Commissario Scura.

Nel frattempo si è lavorato per chiedere ed ottenere adeguato SUPPORTO POLITICO nella difficile battaglia di civiltà.

Il 4 maggio 2015 abbiamo ricevuto la VISITA DEL VICE PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE, l’assessore Vincenzo Ciconte che è venuto per verificare di persona lo stato dell’ospedale e per discutere con i medici presenti.

Questo perché il confronto delle Istituzioni regionali, del Presidente Oliverio e della Giunta Regionale, in questo momento, sulla delicata materia sanitaria, con il Commissario Scura è acceso e serrato.

I 24 Sindaci del Comprensorio, siamo tutti in attività rispetto a questo discorso ed abbiamo una linea ben precisa da seguire, che è certamente quella di trovare una SOLUZIONE TECNICA, che tenga conto dell’attuale contesto normativo, che possa arricchire di contenuti, servizi e funzioni il nostro ospedale e con esso quello di tutti e 4 gli ospedali di zona montana, ma che possa essere accolta, cioè che abbia delle caratteristiche di sostenibilità, rispetto alla nuova idea di sanità che si sta portando avanti a livello nazionale e regionale.

Oggi il ragionamento è stato riportato sul binario del merito e della concretezza, in un confronto ampio con i sindaci in rappresentanza delle Comunità locali e finalmente, grazie al Presidente della Regione, Mario Oliverio, si respira aria di normalità e si può nuovamente discutere di sanità, senza veti, senza pregiudizi.

Prima ancora della giornata del 12 maggio 2015, il Presidente Oliverio, fin dal suo insediamento, ha assunto TONI ASSOLUTAMENTE RIGOROSI E CRITICI NEI CONFRONTI DELL’ORGANIZZAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA, partendo proprio dagli ospedali di zona montana.

Questo equivale evidentemente ad una presa in carico del problema.

Giorno 11 maggio 2015 il Sindaco ha avuto un lungo INCONTRO CON IL PRESIDENTE OLIVERIO E CON IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SCALZO, finalizzato ad assumere concrete iniziative per la ridefinizione del modello di ospedale di area svantaggiata.

Già giorno 12 maggio 2015, il giorno successivo, venivano CONVOCATI A PALAZZO ALEMANNI, sede della Giunta Regionale, TUTTI I SINDACI DEI COMUNI SEDE DEGLI OSPEDALI DI MONTAGNA, IL GOVERNATORE DELLA REGIONE, IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE SCALZO, IL COMMISSARIO SCURA, LA COMMISSIONE SANITA’.

Prima ancora di sederci a questo importantissimo tavolo, sempre la mattina del 12 maggio INCONTRAVAMO LA TRIADE DIRETTIVA DELL’ASP DI CATANZARO, NELLA PERSONA DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO DR. PERRI, IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO, IL DIRETTORE SANITARIO, tutto il personale medico ed infermieristico dell’ospedale di Soveria Mannelli, presso il nosocomio cittadino, proprio per assumere le necessarie determinazioni anche in vista dell’incontro pomeridiano con il Commissario Scura.

In questa sede, oltre a registrare il dato altrettanto straordinario dell’APERTURA E DISPONIBILITÀ DEL COMMISSARIO PERRI, verso le problematiche gestionali della struttura cittadina, condividevamo con la dirigenza ed il personale medico, la necessità di costruire una proposta tecnica a livello aziendale da sottoporre al Presidente Oliverio ed al Commissario Scura.

Una PROPOSTA DEROGATORIA DELL’ATTUALE ASSETTO DELLA RETE OSPEDALIERA, quindi, che rappresenterà il fulcro del ragionamento sulla rideterminazione del modello ospedaliero di zona montana, alla luce della vigente normativa.

Nessuno di noi è così imprudente da cantare vittoria sul fronte di questo difficile impegno, visto che i risultati sono ancora tutti da costruire, ma certamente oggi sussistono tutte le condizioni per essere moderatamente ottimisti.

Nessuno di noi sa come andrà a finire questa complessa discussione sulla tematica sanitaria, quali risultati concreti riusciremo tutti insieme ad ottenere, in primis come Consiglio Comunale, che si è saputo sempre esprimere all’unanimità nonostante le evidenti divergenze politiche.

Il nuovo punto di partenza è oggi rappresentato dalle DICHIARAZIONI UFFICIALI RESE DAL PRESIDENTE OLIVERIO E DAL COMMISSARIO SCURA CHE CORRISPONDONO A PRECISE ASSUNZIONI DI RESPONSABILITÀ.

Nel corso del VERTICE DEL 12 MAGGIO 2015, svoltosi a PALAZZO ALEMANNI, tanto il Presidente del Consiglio Regionale, Antonio Scalzo, che il Governatore Oliverio hanno ribadito che ora si può “ridefinire, anzi costruire praticamente da zero, un modello organizzativo con una sua specificità ed omogeneità che va calato nella realtà, evitando la desertificazione dei servizi nelle aree periferiche ed il conseguente intasamento delle strutture Hub e Spoke”.

Oliverio ha parlato di “un progetto integrato e moderno nel quale la medicina territoriale va completamente ridisegnata”.

Parole, quelle di Oliverio, cui hanno fatto eco le dichiarazioni di Scura che, ha evidenziato che “la modalità complessiva con cui è stato riorganizzato il modello di ospedali di zona montana è completamente da rivedere circa gli aspetti ospedalieri”.

A detta di Scura “nel piano si parla di scarsa attività ma non si dice il perché e, cioè, che sono stati tagliati i servizi”. Quindi, “prima si sono svuotati servizi e funzioni ospedaliere, facendo venire meno i numeri dei nosocomi montani, e poi è stata fatta una fotografia al 28 maggio 2014, sulla cui base sono stati decisi gli ulteriori tagli, senza appunto considerare che lo stato di fatto era fortemente compromesso dalle inefficienze nell’attuazione dello stesso piano di rientro e per i tagli della riconversione, in una sorta di circolo vizioso”.

Sul ruolo che riveste l’ospedale di montagna, poi, Scura è stato molto chiaro: “L’ospedale di montagna – ha detto - è come un ospedale di isola dove invece dell’acqua ci sono la neve e le condizioni orografiche insieme ai problemi di mobilità e quant’altro, per cui a questi nosocomi va data grande attenzione. Si deve parlare di posti letto in bassa e media intensità dove nella bassa intensità rientrano day surgery, day hospital, etc etc e nella media intensità vanno messe insieme tutte le tipologie rientranti in questa categoria. Allora - ha proseguito - avremo, ad esempio, anche letti ordinari per gli operati in chirurgia in elezione. Quindi, non si porrà più il problema della casistica a rischio perché si dovrà costituire un’equipe di medici itinerante, multidisciplinare ed altamente specializzata proveniente direttamente dagli Spoke e dagli Hub che dovrà venire a svolgere attività programmata anche presso gli ospedali di zona montana”.

Per Scura, infatti, “il criterio sarà quello di non fare spostare i malati ma di fare spostare i medici. Ovviamente – ha affermato - , va ridefinita la fase pre e post acuzie. Innanzitutto va potenziato il pronto soccorso e la rete emergenza urgenza con l’elisoccorso nonché tutta la parte ambulatoriale. Inoltre, la post acuzie dovrà essere ridefinita insieme all’attività territoriale. Occorrerà investire in macchinari e tecnologia per garantire il completo trattamento di natura diagnostica nei presidi montani per poi indirizzare il malato al più corretto percorso terapeutico nella medesima struttura o altrove in base alle patologie riscontrate”.

In merito all’elisoccorso, nel corso dell’incontro è stato anche riferito che la Regione ed il Commissario stanno valutando la possibilità di investire per attivare il volo notturno.

Dal tavolo, quindi, è emersa la volontà di partire dagli ospedali di area montana per definire un modello di intensità di cure che possa essere esportato anche nelle altre regioni. Lo stesso Oliverio, ha sottolineato che SI STA PARLANDO NON DI UN CONTENTINO MA DI SANITÀ REALE nella quale bisogna puntare sui servizi, dando priorità agli investimenti per la diagnostica e per il trasporto del malato tenendo in debita considerazione anche il volo notturno e l’elisoccorso h24.

Vi è stata anche un’apertura rispetto l’assegnazione anche dei POSTI DI RIABILITAZIONE. Richiesta su cui Scura si è reso disponibile, previa la verifica dell’offerta pubblica e privata dell’area per programmare in maniera omogenea l’eventuale riallocazione dei relativi posti.

L’iniziativa dell’Amministrazione Comunale, in rappresentanza dei 24 Sindaci, con l’ASP di Catanzaro, diretta a costituire un TAVOLO TECNICO IN SENO ALL’ASP PER INDIVIDUARE I CONTENUTI DELLA PROPOSTA TECNICA DA SOTTOPORRE ALLA REGIONE ED AL COMMISSARIO SCURA, diretta a ridefinire il modello di sanità per le aree interne, è stata accolta con estremo favore da Oliverio e Scura, tanto da chiederci entrambi di continuare su questa strada poiché rappresenterà la base di una prossima discussione nel merito, senza pregiudizi e senza preclusioni di principio, che sarà poi condivisa con gli altri territori e gli altri primi cittadini diventando il documento di riferimento per la definizione della strada che si intende perseguire per la valorizzazione degli ospedali delle aree interne.

Dalla discussione dovrà essere coniato il modello intelligente ed adeguato alle reali esigenze delle aree interne disagiate.

Queste le dichiarazioni di Oliverio e Scura, letteralmente riportate.

È chiaro che tutto questo si dovrà concepire in aderenza alle norme di rango superiore di vecchio e nuovo conio, che ovviamente impongono ed imporranno, standard, parametri e criteri della nuova sanità, e che si vada verso qualcosa di nuovo non può e non deve spaventarci, ma certamente dovrà corrispondere alle reali esigenze del territorio e non potrà in nessun modo coincidere con ciò che oggi SUBIAMO.

LE ISTITUZIONI CON LA RETE DEI 24 SINDACI DEL REVENTINO, PROSEGUIRANNO LA LORO AZIONE POLITICA ED AMMINISTRATIVA AFFINCHE’ SI POSSANO CONCRETIZZARE GLI OBIETTIVI INDICATI NELLE RIPORTATE DICHIARAZIONI.